Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet, regia di Jean-Pierre Jeunet

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T.S. Spivet ha dieci anni, vive in un ranch del Montana con dei genitori naif quanto basta e una sorella di 14 anni e ha inventato nientedimeno che la macchina del moto perpetuo.
Un giorno una telefonata gli annuncia un’importante onorificenza e così T.S. decide di andare da solo e senza dirlo a nessuno all’Istituto Smithsonian di Washington – dove però non sanno che l’inventore è un ragazzino – a prendersela e a ringraziare e il viaggio attraverso l’America si rivela sorprendente, liberatorio, fantasioso e divertente per T.S., per gli spettatori più o meno suoi coetanei, e anche per i loro accompagnatori.

Un pensiero su “Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet, regia di Jean-Pierre Jeunet

  1. pierfranco bianchetti

    I be panorami del Montana, il ranch vecchio stile nel quale questo ragazzino vive insieme al fratello, alla madre, sognatrice ed artista in parte mancata e al padre cow boy tutto di un pezzo, conservatore, cacciatore, repubblicano convinto ( sicuramente). Eppure Spivet è un genio come lo era Einstein incompreso anche a scuola. Divertente e graffiante è l’ impietosa immagine che ci viene data del mondo degli adulti, la direttrice dell’ istituto approfittatrice e carrierrista, i mass media tv cinici e ingnoranti. Eppure la fresca vivace ed unica intelligenza del ragazzino troveranno l’ accoglienza dei suoi genitori, soprattutto del padre radicato nelle sue convinzioni, ma capace di vedere alla fine i suoi limiti e i suoi errori. Bello, intenso e commovente….

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