Latin Lover, regia di Cristina Comencini

di

Immagtrtrtrne-kwE-U1030698018628IVE-700x394@LaStampa_itDue vedove e cinque figlie di nazionalità e cultura diversa – che forse sono sei ma più probabilmente cinque – si ritrovano in un bel casale in Puglia (sì, ancora in Puglia) per commemorare a dieci anni dalla morte l’uomo – un divo del nostro glorioso nonché impareggiabile cinema che fu, un po’ Gassmann, un po’ Mastroianni e un po’ anche Volonté e Sordi – che le amò, le lasciò, le tradì, le procreò. Nei pochi giorni trascorsi assieme – oltre il caro estinto che vediamo attraverso una serie di montaggi, non manca qualche presenza maschile, molto di contorno – affiorano rancori, sogni, desideri, nevrosi, invidie, (ri)sentimenti, segreti e sorprese ma il tutto servirà a ognuna per rivedere la propria vita e andarsene poi via più libera e un po’ più affezionata a se stessa e anche alle altre, giusto un po’.
“Latin Lover” è una commedia che funziona meglio nella parte del presente che nel ricordo/omaggio del passato, merito di un “coro” di attrici a cinque stelle, a iniziare dalla luminosa Virni Lisi, scomparsa pochi mesi fa.

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