Quando la mia vicina del piano di sopra decide di indossare le sneakers anziché gli abituali tacchi (che credo siano di legno, considerato l’eco che provocano sulle scale) mi sveglio da sola, cioè tardi. Il mio sacro rituale del mattino va a farsi benedire e con lui la colazione dai tempi lunghi, fatta di the, pane azzimo, miele e letture. Saltare la colazione mi ha sempre immerso in uno stato di frustrazione, fino a quando ho scoperto i tortini di Kathy. Sono magici: una risonanza al gusto di latte riporta agli anni migliori, e la consistenza concreta con contrappunti di sapori fruttati riconcilia al da fare quotidiano. Li ho scoperti al ristorante La Cucina dei Frigoriferi Milanesi di via Piranesi 10, dove la mattina si può fare anche colazione e dove Kathy lavora come cameriera. Ho tentato di estorcerle la ricetta, ma niente da fare, tuttavia ho scoperto alcuni ingredienti insostituibili: la loro origine (San Salvador, dove si chiamano dulce de guimeo), il racconto che Kathy ne ha fatto al suo capo (lo chef Marco Frontoni), la rivisitazione italiana dello chef e il sogno di Kathy nascosto nei tortini: aprire un giorno una pasticceria tutta sua. Di cui sarò affiatatissima cliente. Intanto, se vi alzate tardi, sapete dove recuperare le forze e la gioia.