Non c’è momento migliore di questo per riprendere il viaggio attraverso i Quartieri Tranquilli: l’autunno inizia a trasformare le strade della nostra Milano in un tappeto di foglie (e Milano si sa è alberatissima!), ed io che camminando, muovo ripetutamente lo sguardo dalla terra al cielo, ho la sensazione che i colori pastello delle case si confondano con le sfumature del fogliame.
Naturalmente non è così ovunque: ci vogliono pareti intonacate e piene, quelle degli edifici “di una volta” compattati gli uni accanto agli altri con le tinte grumose ed imperfette, ed ovviamente ci vogliono i viali tracciati nel secolo scorso e ravvivati dalle chiome estese e dense degli alberi.
Questa descrizione si abbina bene agli scorci del villaggio dei Giornalisti dentro il quartiere della Maggiolina e all’immagine delle belle abitazioni tra viale Caprilli e via Stratico in piena zona San Siro; o ancora nel così detto “Villaggio dei Fiori” che alcuni abitanti precisano non appartene al quartiere di “Inganni”.
A questo punto, però, risulta evidente che questi spazi non siano accomunati dall’ alberatura delle strade o dalla tipologia architettonica degli edifici, ma piuttosto da una sorta di “mise en abyme” dove ci sono quartieri dentro altri quartieri.
Questa situazione diventa sempre più frequente proseguendo alla scoperta di Milano ed il ritratto dei Quartieri Tranquilli si arricchisce di inaspettate sfumature e di nuovi profili che invitano ad esplorare la città, ancora e ancora e ancora…