Oggi è la festa dell’īd al- fotor dopo mesi di digiuno e di sacrificio dedicato alle preghiere e a fermare il tempo, ritornare al passato, soffrire di fame, di sete e capire il bisogno di voler mangiare e non potere per una scelta? o per un obbligo? Ognuno di noi ha la sua opinione, ma il risultato è rispettare il ramadan, per me che sono araba è un mese sacro in cui le porte del cielo sono aperte, le famiglie si uniscono, festeggiano …
Ma per me, passarlo in questo posto, vi lascio solo immaginare … comunque è arrivato questo giorno, dopo una lunga attesa. L’organizzazione di questo giorno si è svolta in questa maniera: Sabrina e Dana, Sabrina viene dal Marocco, Dana dalla Polonia, giorno dopo giorno si sta creando fra noi una bella amicizia, pranziamo insieme, pollo con le olive alla marocchina o pollo con le pere alla polacca, ma la curiosità vince quasi sempre, aggiudicato il pollo con le pere, Dana è pronta a cucinare il pollo e io sono andata ad avvisare la Cri per l’organizzazione del pranzo improvvisato; Cristina è una donna italiana e ha cominciato a lavorare nella sartoria Alice di San Vittore, ha la faccia della mammina, anche se la mamma è sempre la mamma e nulla la può sostituire o darci l’affetto che solo lei ci può dare con una carezza o uno sguardo.
Siamo a tavola e ci mettiamo tutte e tre a mangiare il pollo alle pere e io, per un attimo, chiudo gli occhi, sorrido, pensando come è strana la vita: io vengo dal Marocco, Dana dalla Polonia, Cristina da Napoli, mangiamo e trascorriamo insieme questa giornata che avrei desiderato tanto trascorrere con i miei famigliari .
Ma tutto sommato stare qui ti permette di conoscere altri lati positivi, Dana che è difficile vederla dietro i fornelli, ha cucinato per me con tanto amore, ha servito il suo piatto ridendo, e questo mi ha fatto molto piacere.
Io vi racconto del mio pranzo, della festa della mia religione, e forse vi faccio pensare che anche voi avreste potuto stare qui insieme a noi, non ve lo auguro davvero, ma noi, come vi ho raccontato, riusciamo a ricavare il meglio dalla nostra situazione e voi?
carissima Sabrina, grazie a te e alla tua dolcezza mi hai fatto ricordare i preparativi per il nostro pranzo di Natale quando a cucinare era la nostra nonna friulana. Un pranzo tutto diverso da quelli tradizionali diei Milanesi. Da noi si preparava, tra le altre pietanze, il paté di vitello. Gli ingredienti venivano cucinati la vigilia di Natale, scelti con cura, tagliati passati ai fornelli e poi in un macinino di ghisa almeno quattro volte, ho ancora davanti agli occhi le immagini delle mani della nonna che si muovono con gesti sapienti accompagnati dai suoi racconti di gioventù… Che magia, momenti che per sempre resteranno impressi nella mia memoria. Grazie per avermi regalato questa emozione e grazie per la gentilezza e la cordialità con cui ci accogli ogni martedì in biblioteca offrendoci un buon caffé col tuo dolce sorriso. Sento il profumo di quel pollo con le olive e mi siedo accanto a voi a festeggiare id-al fotor.