E anche quest’anno mi faccio le mie vacanze qui a San Vittore, mentre corrono tutti affannati in fila in autostrada e ai caselli per raggiungere le stesse mete, vuoi al mare, in montagna ecc.
La mattina mi sveglio, mi faccio il mio caffè, vado a berlo fuori all’aria con il mio giornale in mano; mi siedo e lo sorseggio mentre leggo tranquilla, poi inizia la giornata con il giro nelle celle invitando le mie colleghe a venire fuori a prendere il sole, ci mettiamo sulle sedie sdraio, ci cospargiamo di crema abbronzante e, ogni tanto, ci bagniamo con la canna immaginando di essere al mare, che bello! Alle 11.30 ci chiamano per il pranzo, carrello, cameriere, per menù quello che passa il governo: zuppa bollente anche se ci sono quaranta gradi, ma noi siamo felici lo stesso, immaginiamo che sopra quel carrello ci siano astice, caviale, ostriche e champagne. Al pomeriggio c’è qualche ragazza romena che ci presenta uno spettacolo di danza, ballano benissimo, così, tra una risata e l’altra passano le giornate. Ogni tanto di pomeriggio giochiamo a carte, briscola o scala quaranta.
È arrivato Ferragosto: tutte insieme fuori all’aria, con pizza, dolci e bevande di tutti i tipi e musica, sudamericana, molto bella; sembrava di essere in spiaggia, abbiamo fatto tanti giochi e perfino un concorso per Miss San Vittore: È stata eletta una ragazza stupenda: altezza un metro e cinquanta, larghezza… una cifra, insomma, uno spasso.
Ho anche iniziato la fisioterapia e tutti i giorni alle ore 14.30 con i miei autisti personali e le mie guardie del corpo, armate per la mia protezione, mi portano all’Ospedale San Carlo, un centro benessere dove la mia fisiatra mi fa un massaggio favoloso per un’ora, fantastico! Un sollievo che vi lascio immaginare. Che cosa desiderare di più a San Vittore?
Che bella lettera! San Vittore vissuto senza rancore. Ciao ragazze. lina