Angélique ha sessant’anni, fa l’entraineuse e trascorre le serate – molto truccata molto tatuata molto ingioiellata e poco vestita – esibendosi in un locale, ancora desiderosa di conquistare e piacere ai clienti, che sono sempre meno.
Un giorno Michel, un affezionato cliente da sempre innamorato pazzo di lei, le chiede di sposarlo.
Niente favola alla Pretty woman, Party Girl filma le perplessità, i dubbi e le scelte di Angélique Litzenburger, che interpreta se stessa recitando con il corpo e il volto segnati da rughe e malinconia e i figli del film sono i figli veri (Samuel è uno dei registi).
Party Girl è un affresco familiare autentico, affettuoso, umano, vitale e senza speranze: l’ultimo festival di Cannes lo ha premiato, adesso tocca al pubblico.