Spesso sento chiedere a Pary se gli orti sinergici possano cambiare il modo di produzione in agricoltura, migliorandone le condizione. Lei ogni volta risponde:” gli orti sinergici no, la permacultura potrebbe…”. Ho chiesto a Pary di parlarcene:
“…posso dirvi che è una tecnica per progettare sistemi di vita che soddisfino i bisogni delle persone e dell’ambiente, tenendo conto che, se le risorse sono limitate, dobbiamo lasciarne anche per gli altri, per chi verrà dopo di noi. In sostanza la Permacultura ci invita a non essere avidi perchè l’avidità rende questo mondo povero e insicuro per tutti.
Noi tutti i giorni progettiamo, a volte non ce ne rendiamo neppure conto, ma tutte le volte che lo facciamo teniamo conto di quello che abbiamo a disposizione (le risorse) di quello che vogliamo ottenere (i bisogni) della fattibilità ovvero della reale possibilità di realizzare quello che vogliamo.
La Permacultura è progettazione intelligente che insegna ad osservare, osservare e ancora osservare prima di intervenire con l’azione. Facendo questo ci rendiamo conto di tutte le energie che entrano in un sistema e che possono e devono essere utilizzate al meglio, senza sprechi. Scopriamo le connessioni tra tutte le cose e le mettiamo in relazione in modo che bisogni e risorse si soddisfino a vicenda.
Per fare un esempio concreto guardiamo un piccolo sistema, un orto sinergico. In esso si coltivano vicino piante di diverso tipo perchè scoprendo le connessioni tra di esse sappiamo che i pomodori, le zucchine e i peperoni hanno bisogno di azoto mentre le leguminose (fagioli, fagiolini ecc.) lo fissano nel terreno. Insieme piantiamo fiori che attirano gli insetti benefici e allontanano i parassiti, erbe perenni per consolidare il terreno con le radici, agli e cipolle che sono antibiotici naturali. Creiamo perciò un ecosistema dove tutto si aiuta al fine della maggiore produttività possibile con il minore spreco di energia. A questo fine la terra dove coltiviamo viene sempre ricoperta di materiale vegetale in modo da evitare l’erosione e mantenere l’umidità: anche questo ci viene insegnato dalla natura se abbiamo la pazienza e l’umiltà di osservare con attenzione.
Dall’orto possiamo, con lo stesso metodo, passare a progettare ogni tipo di sistema, abitativo, sociale, economico.
Adesso vi dico cosa è stato per me l’incontro con la Permacultura, quando ho seguito il corso in un ecovillaggio in Toscana. E’ stata la scoperta di un nuovo modo possibile di vivere, non utopistico ma reale, in cui l’intelligenza è misurata dalla capacità di condividere informazioni, lavoro, cultura e competenze umane e tecnologiche. In contrasto con la competizione che è avida e vuole accaparrare per sè togliendo agli altri sia persone sia ambiente.
Mi ha regalato una nuova prospettiva della vita e di un mondo in cui le persone si potranno unire perchè accomunate da una medesima visione al di là di differenze religiose, culturali ed economiche. Rispetto per le persone, rispetto per l’ambiente e sostenibilità.
Mi avevano detto, all’inizio del corso, che dopo avrei guardato le cose con occhi diversi. Non ci credevo ma è successo!”
Pary Burlando