Emozioni di una nascita

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Ciao, mi chiamo Cristina, ho sei figli e quindici nipoti che amo tanto, penso che tutti i nonni amino tanto i loro nipoti, come e più dei figli; ogni volta che nasce un nipotino è un’emozione bellissima, solo chi l’ha provata può capirmi. In particolare mi ricordo di una nascita, era inverno, novembre, io ero già a letto verso le dieci di sera, mi telefona il compagno della mia figlia minore che doveva partorire e mi avvisa che ci siamo.

Mi vesto rapidamente e li raggiungo all’ospedale, che non era molto lontano da casa, erano già arrivati, mia figlia aveva sul volto i segni del travaglio del parto. L’ho abbracciata, le ho detto di stare tranquilla – io non lo ero per niente, mi sembrava di soffrire come e più di lei – e l’ho accompagnata in sala parto, dove non sono potuta entrare, ma il suo compagno era con lei. Dopo aver verificato che era ancora presto, la hanno ricoverata in una stanza dove era monitorata e controllata, sia lei che il bambino. Io le stavo vicino e anche il compagno, ma sapete come sono gli uomini, ogni tanto mia figlia lo mandava via dicendo che le dava fastidio, poi lui tornava e dopo poco tempo se ne andava. Con questo andirivieni è passata la notte e siamo arrivati alle 5 del mattino: i dolori si erano fatti molto forti, a quel punto entra l’ostetrica e dice che si può procedere. In sala parto mia figlia non vuole il suo uomo, ma la sua mamma, figuratevi io! Mi preparano e entro proprio quando sta nascendo la bambina, mio Dio, che emozione! Che fare, piangere o ridere, mia figlia urlava, l’ostetrica le diceva di spingere e poi finalmente la bambina si fa strada nel mondo, era violacea, legano il cordone ombelicale e la lavano e la pesano: 3 chili. Dopo essermi assicurata che mia figlia stava bene, mi piazzo di fianco alla nipotina, a mano a mano che passavano i minuti diventava sempre più bella, il colorito di rosa pesca, i capelli biondi e quando ha aperto gli occhi, avevano il colore del cielo.

L’ho presa in braccio e l’ho portata a mia figlia e, mentre le guardavo, ringraziavo Dio che la bambina fosse perfetta e così bella. A tutti i nonni un consiglio: fate come me vi resterà un ricordo meraviglioso e indimenticabile.

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