Lucrezia è romana, fa imprenditrice ed è finita nelle mani degli usurai.
Vania è moldava, fa la badante ma non riesce a scacciare l’orrore della vita passata, quando si prostituiva.
Kamal invece arriva dal Marocco, ama i libri, aspetta con ansia il permesso di soggiorno e intanto fa lo spacciatore.
Tre persone – ognuna con il suo carico di disperazione, ombre e solitudine – si incrociano alla vigilia del 14 febbraio in una Roma privata della sua grande bellezza e senza nulla di invitante e seducente ma livida, buia, piovosa, fredda, ostile e inospitale: sarà una giornata di vigilia difficile e decisiva per tutti.
Ingiustizia, disumanità, indifferenza, marciume: per Andrés Arce Maldonado – regista colombiano da lungo tempo di base a Roma – questi sono gli ingredienti della società odierna dove il passato pesa sul presente e incombe sul futuro.
Già, quale futuro poi? Lo vedremo, mentre spunta l’alba, nera e cupa come e più della notte.
Prendere o lasciare, comunque un pugno – con stile convincente – nello stomaco dello spettatore.
Carta bianca in questi giorni è al cinema Beltrade, per saperne di più e per conoscere la bella, interessante e dinamica programmazione della sala di Via Oxilia 10: www.cinemabeltrade.net