Tutto vero.
Nel 1977 la venticinquenne Robyn Davidson decise di attraversare a piedi 2.700 chilometri di deserto australiano – alla ricerca di se stessa – in compagnia di tre cammelli birbanti e del fedele cane Diggity. L’avventura – estrema e folle – finì bene, Robyn scrisse un libro di successo, ecco il film: i paesaggi sono belli e misteriosi, Mia Wasikowska cammina, suda, soffre e resiste – insomma, è molto brava e si cala a perfezione nella parte di Robyn –, ma il racconto – che rimanda spesso al passato della protagonista per spiegare le motivazioni del viaggio – è un po’monotono (centodieci minuti: troppi) e la colonna sonora è invadente.
Detto questo il film prende e si segue con piacere.