Esistono le città invisibili, specie per i distratti. Esistono a volte, nei quartieri, nei bar, nelle discoteche, nelle piazze, nelle discussioni, confini non tracciati sul pavimento, ma difesi da sguardi, corpi, silenzi. Il buon cronista rende visibile l’invisibile e riesce ad attraversare, senza mai sporcarsi, i confini. E se ha bisogno di parole, le cerca, magari non arrivano subito, ma un giorno, o una notte…