Il Cinema Italiano visto da Milano: Spazio Oberdan, MIC e Area Metropolis 2.0 di Paderno Dugnano
I documentari, i lungometraggi, i cortometraggi, le opere prime, le opere seconde, l’opera restaurata, gli incontri con i critici con gli autori con gli attori, la musica dal vivo, le degustazioni, gli aperitivi, la retrospettiva dedicata a Carlo Mazzacurati, le letture e su tutto il concorso “Rivelazioni” con cinque film non ancora distribuiti nelle sale: è sempre gustoso, sempre ricco e sempre vario il festival Il Cinema Italiano visto da Milano che – iniziato il 29 marzo – proseguirà fino al 5 aprile dislocato su tre sedi. Oltreché per le anteprime e le rivelazioni la manifestazione è un’occasione per vedere – o rivedere – alcuni film della stagione tra i quali Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto, L’arte della felicità di Alessandro Rak, Stop the Pounding Heart di Roberto Minervini, Sacro Gra di Gianfranco Rosi e Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, lodato dalla critica e premiato dal pubblico. E poi venerdì 4 aprile proiezione dell’edizione restaurata di Gruppo di famiglia in un interno di Luchino Visconti preceduta dal documentario L’inganno di Ferdinando Cito Filomarino.
Ma le sorprese della dodicesima edizione della rassegna sono ancora tante e ghiotte, per scoprirle e per conoscere le modalità di partecipazione, gli orari e altro ancora: civmcinetecamilano.it