Il corso d’arte comincia come tutti gli altri; bisogna fare la domandina per poter partecipare poi arriva il giorno del primo incontro, un mercoledì, con Antonella insegnante d’arte che mi ha dato libro con una copertina rossa e delle forbici, la colla e mi ha detto: “Vai, fai qualcosa”. Mi ha guardato negli occhi, ha sorriso e poi è andata a parlare con le altre ragazze; mi ha lasciato sola a fare una cosa impossibile per una polacca: distruggere un libro, perché? Non posso! Tutta la vita mi hanno detto i professori in Polonia che i libri sono la cosa più buona che si lascia dopo di noi e io vado a distruggerla. Hmmm. Voi non sapete che io sono una persona che in posto come il carcere ho un libro di poesie di Wisława Szymborska, la poetessa polacca che ha preso il premio Nobel nel 1996, regalato dalla volontaria Angela ed è come se distruggessi quel libro e, pensate, non un solo ma tanti.
Il primo di ottobre scorso c’è stata una mostra intitolata: “I libri sanno volare”, una mostra di libri-opere d’arte fatti da artisti e da noi detenute, aperta alla gente di Milano, nella sede della camera del lavoro, una sede importante. Non sapevo di aver fatto delle opere d’arte, ma tutti mi facevano i complimenti. In questo caso i libri mi hanno davvero fatto volare, fuori dal carcere. Grazie della possibilità. Dana