Nulla si sa di quest’uomo che naviga tutto solo per l’Oceano Indiano a bordo di una bella barca a vela. Lo scontro con un container alla deriva dà il via a una serie infinita di guai che il navigatore fronteggia con sapienza e tenacia.
Non c’è dialogo – tranne l’addio iniziale e qualche imprecazione – ma solo i rumori del mare e del vento – e poi: con chi dovrebbe parlare un naufrago? –, la sua fragilità e la sua solitudine di fronte alla Natura diventano da subito anche nostre e già quei vestiti bagnati addosso creano nel pubblico ansia, empatia, apprensione e partecipazione, figuratevi il resto.
Il navigatore solitario è interpretato magnificamente da Robert Redford – 77enne fascinoso e in bella forma – e All is lost – Tutto è perduto conferma il talento di J.C. Chandor – rivelatosi un paio di anni fa con il notevole Margin Call -.
A Milano il film è già sparito dalle sale, peccato, speriamo riappaia.