I film scelti da Ragnar Kjartansson: Amadeus
I film scelti da Ragnar Kjartansson è il sesto appuntamento di HB Public dedicato ai film che hanno influenzato la produzione degli artisti di HangarBicocca. Nella selezione di Kjartansson è possibile riconoscere le fonti d’ispirazione e i temi ricorrenti nel suo lavoro: la figura mitizzata del genio creativo, la performance musicale come momento di pathos collettivo, la riflessione sugli affetti e i legami familiari e amorosi. La musica, in particolare quella legata alla tradizione popolare e rock islandese, è il filo rosso che unisce molti dei titoli di questa rassegna: il rapporto con la musica è centrale nell’evoluzione artistica di Kjartansson che ancora adolescente si unisce alla band electronic-rock Trabant, e che nel suo lavoro instaura numerose collaborazioni con musicisti e compositori.
La rassegna parte con un film che rappresenta un culto per l’artista fin dalla sua infanzia, Amadeus di Milos Forman, affresco romanzato sul “genio e sregolatezza” di Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei compositori più amati da Kjartansson, che sceglie proprio l’aria finale de Le nozze di Figaro per la sua performance Bliss (2011). Fra le sue scelte l’artista ha incluso ben tre film-concerto: L’ultimo valzer di Martin Scorsese, sull’ultima esibizione del gruppo americano The Band; Heima, sul tour in patria del gruppo islandese Sigur Rós, nel quale sono protagoniste la natura e le atmosfere dell’isola ai confini del continente; Rokk í Reykjavík, che raccoglie memorabili performance dei più importanti gruppi rock islandesi dei primi anni ‘80. I due titoli che concludono la rassegna, infine, si possono considerare fonti di ispirazione quasi dirette dell’opera The Visitors presentata in HangarBicocca: Partitura incompiuta per pianola meccanica del regista russo Nikita Mikhalkov, tratto da una pièce di Anton Čechov, ruota intorno all’intreccio di storie e drammi di un gruppo di persone riunite nella cornice spazio-temporale di una grande villa di campagna; il capolavoro di Ingmar Bergman Scene da un matrimonio affronta invece il tema della crisi del legame matrimoniale e del divorzio, anch’esso al centro del lavoro di Kjartansson.
Gli ultimi due film-concerto della rassegna sono proposti in lingua islandese e sono un omaggio alla terra d’origine dell’artista e alle influenze musicali e visive presenti nella sua opera.
Dal 26 settembre al 31 ottobre 2013
Il giovedì alle 21.00
Ingresso libero fino esaurimento posti
La rassegna è realizzata in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana
26 settembre
Amadeus
Regia: Milos Forman; interpreti: Tom Hulce, F. Murray Abraham, Elisabeth Berridge; USA, 1964, colore, 160’; lingua: italiano
3 ottobre
L’ultimo valzer
Regia: Martin Scorsese; interpreti: Van Morrison, Robbie Robertson, Neil Young; USA, 1978, colore, 117’; lingua: italiano
10 ottobre
Scene da un matrimonio
Regia: Ingmar Bergman; interpreti: Bibi Andersson, Erland Josephson, Liv Ullmann; Svezia, 1973, colore, 167’; lingua: italiano
17 ottobre
Partitura incompiuta per pianola meccanica
Regia: Nikita Mikhalkov; interpreti: Yevgeniya Glushenko, Aleksandr Kalyagin, Yelena Solovej; URSS, 1977, colore, 106’; lingua: italiano
24 ottobre
Heima
Regia: Dean DeBlois; interpreti: Jon Thor Birgisson, Orri P. Dyrason, Georg Holm; Islanda, 2007, colore, 97’; lingua: islandese; sottotitoli: italiano
31 ottobre
Rokk í Reykjavík
Regia: Friðrik Þór Friðriksson; interpreti: Hilmar Örn Agnarsson, Júlíus Agnarsson, Eyþór Arnaldsson; Islanda, 1982, colore, 83’; lingua: islandese
Amadeus
Vincitore di ben 8 Oscar su 11 candidature e tratto dall’omonima pièce teatrale di Peter Schaffer, il film racconta la presunta rivalità di invenzione letteraria tra Antonio Salieri e Wolfgang Amadeus Mozart presso la corte viennese dell’Imperatore asburgico Giuseppe II. La confessione dell’anziano Salieri in manicomio dopo aver tentato il suicidio accompagna lo spettatore nel climax tragico dell’analisi impietosa delle conseguenze drammatiche di un sentimento universale come l’invidia, nutrita dal compositore italiano nei confronti del libertino Mozart, del quale riconosce e paradossalmente apprezza il genio creativo.
L’ultimo valzer
Martin Scorsese firma la regia del documentario sull’ultima esibizione del gruppo rock The Band prima dello scioglimento dopo 16 anni di concerti, svoltosi nel novembre 1976 presso la Winterland Arena di San Francisco. Al grande evento, dal titolo The Last Waltz (L’ultimo valzer), parteciparono tra gli altri, in veste di amici, nomi leggendari del panorama musicale statunitense degli anni ’70 quali Eric Clapton, Bob Dylan, Van Morrison, Ringo Starr e Neil Young. Le riprese del concerto sono alternate a interviste ai componenti del gruppo, Rick Danko, Levon Helm, Garth Hudson, Richard Manuel e Robbie Robertson.
Scene da un matrimonio
Riflessione pessimista sull’istituzione matrimoniale, Scene da un matrimonio presenta un affresco realista di un decennio di vita di Marianne e Johan, coppia all’apparenza ideale la cui unione è percorsa da tradimenti, incomprensioni e fallimenti. Il regista Ingmar Bergman – al tempo in procinto di divorziare dalla moglie Liv Ullmann, protagonista femminile del film – dirige un lucido quanto critico esame delle dinamiche coniugali, dall’idillio iniziale alla crisi, all’infedeltà, dalla separazione alla riconciliazione, quasi totalmente basato sui dialoghi e sulle domande reciproche di “autoanalisi” dei due personaggi.
Partitura incompiuta per pianola meccanica
Liberamente tratta dal dramma Platonov di Anton Čechov (1880/1881), la vicenda è scandita da un ritmo lento che riflette l’apatia e la fatuità degli invitati della ricca vedova del Generale Vojnitzev, Anna Petrovina, che organizza un ricevimento per parenti, amici, conoscenti e notabili della zona nella sua dimora signorile. Acclamato film corale di un ancora giovane Nikita Mikhalkov, Partitura incompiuta per pianola meccanica indugia nell’osservazione delle piccolezze umane di una classe sociale ormai decadente e annoiata, attraverso il ritorno di fiamma che vede protagonisti la padrona di casa e un suo amore giovanile.
Heima
Dean DeBlois dirige il documentario che racconta come le pagine di un diario le due settimane del tour islandese dei Sigur Rós, band post-rock tornata in patria (in islandese heima, titolo dell’omonimo album del gruppo) nell’estate del 2006 dopo 12 anni di successi all’estero. Il viaggio parte da piccole località ai confini dell’isola per terminare nella capitale Reykjavík: la suggestiva fotografia di Heima immortala poeticamente la magia e i colori di una terra lontana tra parchi nazionali, lande desolate e città-fantasma che fanno da sfondo ai concerti gratuiti, cui sono alternate le interviste ai membri della band.
Rokk í Reykjavík
Documentario dedicato alla scena alternativa islandese dei primi anni ’80, Rokk í Reykjavík (letteralmente Rock a Reykjavík) è ancora oggi ricordato come una delle testimonianze più importanti sulla cultura musicale dell’isola, tanto da essere diventato un classico della cinematografia locale. Nell’inverno del 1982 il regista Friðrik Þór Friðriksson fotografa storiche performance dell’intero panorama rock dell’epoca – tra cui quelle delle band Tappi Tíkarrass (durante la cui esibizione compare una giovanissima Bjork), Ego, Q4U e Purrkur Pillnikk – lasciando spazio a brevi interviste ai personaggi chiave del periodo.
Maggiori informazioni su www.hangarbicocca.org