Al momento può esserci, dura sempre pochissimo, è un sentimento, ondeggiante, che si affida agli stati d’animo del beneficato. Spesso il soggetto aiutato dopo il primo attimo di gioia si sente usato. Usato da chi l’ ha sostenuto moralmente, economicamente o in qualsivoglia maniera. La riconoscenza che potrebbe essere un sentimento alto, bellissimo, grandioso è troppo costoso in termini individuali. Colui che ha ricevuto deve ammettere troppe cose: che ha ricevuto, che al contrario dell’altro non aveva o non sapeva dare, e che comunque sia andata ha un debito di riconoscenza verso un altro. Chi aiuta deve sempre mettere in conto che la sua azione ne genera una catena non sempre disposta a riconoscere la semplicità del gesto. Un gesto che la maggior parte delle volte richiede una sola risposta: grazie.
E’ soprattutto vero che i cuori generosi ( pochi) si devono fare una ragione sul fatto che i cuori rancorosi sono tanti. Peccato, visto che basta una sola parola: grazie. In sintesi chi da’ non si aspetti niente. La generosità è un gioco a uno.
Ciao Lina, bentornata.
Com’è andata a Lecce?
Cara Silvia, Lecce è andata benissimo, domani parto per Abano e presto spero di vederti. I quartieri Tranquilli si fanno sempre più vicini.
La riconoscenza è un sentimento che sia ha o non si ha. Non si fabbrica, nasce da dentro e solo pochi possono dire di provarla. Per me è un sentimento prezioso, perché dà il senso vero delle cose importanti. Nulla dev’essere dato per scontato, quindi quando qualcuno fa qualcosa per te, tra lo stupore e la riconoscenza, si ha il senso di valere qualcosa per quella persona. Per me è bellissimo.
A proposito di riconoscenza: ma perche’ è così difficile dire grazie?
In me il grazie è connaturato, mi piace usarlo ed anche abusarne ripetendolo, il motivo lo ignoro. A proposito, non ti ho mai ringraziato, fata-Lina, per aver progettato e poi creato il tuo blog…che tanta vita ha portato nella vita di molti, ma di 2 in particolare : Ulisse and me. Grazie, grazie!
P.S. Se esiste un destino, era all’opera quando tu, andata in pensione, hai avuto questa grande idea del salotto virtuale.
Boia deh !!! sarà anche l’ ora tarda ma ho dovuto rileggere il testo cinque volte per non capirci lostesso nulla. comunque per farla breve. cito il famoso ” non fare mai favori se non si è capace di sopportarne le ingratitudini.” Anny…e Lina …” AND me “tanks.
Sorry thanks è davvero tardi…grazie
CREDO CHE IL GRAZIE ESISTE E CI PIACE USARLO PER GRATIFICARE UNA SITUAZIONE CHE SI SVILUPPA QUASI DI PER SE’.
POCO HA A CHE FARE CON IL CUORE GENEROSO SPONTANEAMENTE PRODIGO. IL GRAZIE DA LUI NON E’ INDIVIDUABILE. SI NUTRE DELLA BONTA’ CHE DA’ E PER QUESTA NON PREVEDE GRATIFICAZIONE SE NON LA STESSA BONTA’ DATA.
IL CUORE GENEROSO E’ COME IL CUORE: BATTE DI MOTO PROPRIO E VIVE DI SE STESSO.
CHI AIUTA NON LO FA PER UN ‘GRAZIE’ ED E’ NATURALE CHE LA GENEROSITA’ SIA UN SOLITARIO.