La critica lo ha strapazzato, il pubblico lo premia, e gli incassi lievitano.
C’è la principessa bionda e triste di un regno immaginario snobbata dalla stampa e c’è un disoccupato che tira a campare a scrocco, a Napoli. Una finta storia d’amore tra i due potrebbe risvegliare l’interesse dei giornali: detto fatto, il resto è prevedibile e il finale è in terrazza con vista su Capri. Alessandro Siani, volto noto del cinema, debutta alla regia con una fiaba moderna – e fino a qui evviva, il genere piace -, ma Il principe abusivo procede con battute e giochi di parole scadenti – anche se mai volgari, questo sì –. Speriamo che Siani in futuro si concentri di più sulla scrittura, intanto nelle sale c’è di meglio.