La capitale britannica non perde un colpo e si scrolla di dosso velocemente il manto di neve che l’ha imbiancata per il breve spazio di un weekend. Anzi il riflesso sul bianco di un improvviso sole primaverile le dà un’ulteriore “luccicanza” e la conferma una delle città più dinamiche e inesauribili, vicine all’Europa (la maggioranza dei britannici pare , secondo i sondaggi, favorevole a staccarsi dall’Unione del Vecchio Continente, ricambiata con la stessa moneta dai francesi, sempre secondo un altro sondaggio in questi giorni su tutti i giornali) .
Per rendersene conto in un weekend di inizio anno, basta una visita sul lungo Tamigi a Southwark all’altezza del London Bridge dove si staglia la sagoma cristallina e piramidale dello Shard of glass, il grattacielo più alto d’Europa( 310 metri) firmato da Renzo Piano.
Si trova in una zona già ad alto tasso di attrazione turistica con la ormai classica Modern Tate (in cartellone tra le altre, una originale mostra, “The bigger splash”, la pittura dopo la performance) e le commedie del Globe Theatre shakespeariano, oltre che con il nuovo mercato a km zero più trendy della città, il Borough Market: cibi e ingredienti, verdure e frutta freschi, bio, “organic” e naturali , per tutti i gusti , da mangiare sul posto o da portare a casa.
Di tut’altro genere il Market di Dover street, zona Piccadilly, dietro a Old Bond Street e al più antico e blasonato hotel londinese, quel Browns, frequentato da Lord Byron, la Regina Victoria e Winston Churchill per la sua gustosa cerimonia del te.
Nel Dover Market si trova il meglio della moda e del design d’Inghilterra e del Vecchio Continente. Quattro piani di pezzi unici e di gran pregio in ambientazioni diverse ma tutte raffinate.
Per rimettersi dallo shock dei prezzi, tarati sul tenore di spesa della nomenclatura russa del petrolio , basta però una tazza di te e una fetta di apple crumble caldo, consumati nella comoda e rilassante caffetteria dell’ultimo piano, avvolti da una energetica colonna sonora.
Per fare shopping davvero meglio il grande emporio All Saints di Notting Hill e di Cambden Lock o i megastore di High Street Kensington come Urban Fitters dove domina in questo momento la favorevole legge del saldo.
Per completare il weekend con un’immersione nell’arte, da non perdere nella classica Royal Academy, proprio di fronte all’immancabile Fortnum and Mason, la monumentale mostra dedicata a Edouard Manet. O per chi ama sperimentare di più, una visita all’ Ica, Institute of Contemporary Art, sotto il colonnato di Lancaster House, sul Mall, a un passo da Buckingham palace: qui esposizioni di pittura, fotografia e proiezioni di film d’autore come “C’era una volta il Giappone”.
Londra è carissima. Bella ma carissima.
vero, verissimo ma è altrettanto vero che Londra è talmente ricca di offerte in uno dei suoi tanti quartieri ( vere e proprie città nella città) che si può mangiare( ra ristoranti indiani, thai, cinesi) e dormire ( hanno inventato loro il bed and breakfast) in situazioni super decorose e spendendo cifre moderate. Tenete presente che i musei sono gratuiti e che la nuova tendenza generale (visto il costo dei mezzi pubblici, e quello dei pass per le auto private) è quella di andare in bicicletta. Di piste ciclabili ce ne sono un’infinità e sono di quelle vere non come quelle immaginarie disegnate solo sull’asfalto nel comune di Milano. Last but not least a Londra sono in piena stagione dei saldi nei negozi e grandi magazzini. Un fenomeno che qui, soprattutto in tempi di crisi economica è un rito diffuso e partecipato. E anche in questo settore le occasioni di shopping cheap sono davvero infinite.