Un regalo, un dono. Sì, certo, ho voglia di donare ma anche di ricevere, vorrei che fosse un momento complice fra me e voi. Voglio donarvi delle parole che mi piacciono, che mi sono piaciute e sono certa mi continueranno a piacere. Mentre le trascrivo, spero vi colpiscano il cuore come hanno fatto con me. Le ho cercate per voi. Ve le dono. Però, chiedo un dono anche a voi. Trascrivete per me la poesia che piace a voi. Perché comunque vada, ricordiamoci, che il futuro ci aspetta e tanto vale vivere.
I rasoi fanno male,
i fiumi sono freddi,
l’acido lascia tracce,
le droghe danno i crampi.
Le pistole sono illegali,
i cappi cedono,
il gas è nauseabondo…
tanto vale vivere.
Dorothy Parker
La prima volta che l’ho letta, mi sono innamorata di Dorothy.
Più la leggevo e più mi incantava.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole
ed è subito sera.
Salvatore Quasimodo.
Bello. Grazie di avermelo ricordato.
Io già sento primavera
che s’avvicina coi suoi fiori:
versatemi presto una tazza di vino dolcissimo.
Alceo
E tanto vale vivere si!
Ho capito che c’è la crisi, che tutti voliamo bassi, sobrietà e morigeratezza… ma anche la tristezza nooooooo!
Chi è che ci mette un pizzico di allegria?
Almeno Alessandra ci prova col vino!
Prosit! 😉
L’onestà de mi’ nonna
Quanno che nonna mia pijò marito
nun fece mica come tante e tante
che doppo un po’ se troveno l’amante…
Lei, in cinquant’anni, nu’ l’ha mai tradito!
Dice che un giorno un vecchio impreciuttito1
che je voleva fa’ lo spasimante
je disse: – V’arigalo ‘sto brillante
se venite a pijavvelo in un sito. –
Un’antra, ar posto suo, come succede,
j’avrebbe detto subbito: – So’ pronta.
Ma nonna, ch’era onesta, nun ciagnede;
anzi je disse: – Stattene lontano… –
Tanto ch’adesso, quanno l’aricconta,
ancora ce se mozzica le mano!
Trilussa
E daje! Allora la poesia non è solo sofferenza, si può anche sorridere con ventate d’aria fresca! Meno male…
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
5 le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
10 Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Eugenio Montale