Francesca Melandri, è stata sceneggiatrice e documentarista prima di fare il suo esordio, nel 2010, nella narrativa con Eva dorme, un libro ambientato in Alto Adige, che è stato tradotto in varie lingue e ha vinto molti premi. Ora ha pubblicato per Rizzoli Più alto del mare, un romanzo che è frutto di una documentata ricerca sugli anni di piombo e sulle testimonianze di ex guardie carcerarie, ex terroristi, ex detenuti di carceri di massima sicurezza, magistrati e parenti di vittime della violenza politica di quegli anni.
Più alto del mare si svolge in un’isola-carcere dalla natura bellissima e racconta della visita di una moglie, Luisa, a un marito violento e assassino, e di un padre, Paolo, che va incontrare il figlio terrorista politico. Un’improvvisa mareggiata trattiene i due visitatori per una notte sull’isola, dove Paolo e Luisa, provenienti da mondi completamente diversi, si conoscono e condividono la pena che attraversa le loro vite . Tra loro nasce un breve incontro, che è insieme d’amore e di pietà reciproca, senza però finire in un banale lieto fine. Accanto ai due protagonisti, c’è la figura di un secondino e di sua moglie, che devono affrontare tutte le difficoltà connesse a un mestiere veramente difficile, con violenze da nascondere anche a se stessi e pietà umane. Un racconto, quello della Melandri, coinvolgente, drammatico, di struggente malinconia, ma anche impegnato a capire quegli anni che hanno sconvolto il nostro P&ælig;se.
Cara Sandra, seguirò il tuo consiglio adesso sto leggendo Il cuore in mano. Milano cambia, ma non lo sa di Salvatore Carruba. Per noi che amiamo tanto M. è un libro pieno di notizie e verità. A presto