Le guide descrivono l’entrata a Santiago come un epilogo impietoso, io mi sono ormai abituata a tutto e non sto a far la difficile, vado di buona lena, con la testa vuota che altalena tra
l’euforia dell’arrivo e il dolore di concludere l’avventura.
entrando in città mi sento il cuore a posto, le emozioni già tutte vissute, immagino che quel
che c’era da piangere è già stato pianto ed invece, inaspettatamente, quando da un vicolo buio
svolto nella Piazza della Cattedrale mi attacca un ciclone, quella cosa lì che mi scuote forte
come per svegliare uno che ha perso i sensi, l’onda è in arrivo procedo a testa bassa verso la
parete di fronte alla Cattedrale, che non ho il coraggio di guardare, mi attacco al muro di
fronte e mi nascondo la faccia con le mani come per nascondino, non può finire qui. mi giro
finalmente verso la cattedrale, enorme e pazzesca, mi schiaccia contro il muro, striscio con la
schiena fino a sedermi per terra, piangendo e ridendo, soprattutto ridendo.
Una ragazza di fronte a me, con abiti civili mi guarda con un’espressione indecifrabile e mi
scatta una foto, tiro fuori la mia macchinetta, identica alla sua e le faccio una foto anch’io,
simultaneamente.
Infine giro la macchina e fotografo me, l’obiettivo cattura un occhio a casaccio, dove c’è dentro
tutto, migliaia di passi, disperazione, felicità
Ed io concordo ancora con te, malgrado tutte le voci maligne, che è stato un bellissimo cammino, qualunque sia stata la motivazione che ti ha spinta a farlo. A me piacciono le sfide, fisiche e spirituali, e sono sempre sfide che faccio con me stessa. Non amo molto le competizioni con gli altri, ma voglio vedere fino a che punto io riesco ad arrivare. La tua è stata una sfida importante, il traguardo lo hai raggiunto, questo è quello che conta. Spero che il mio post non suoni troppo retorico, ma questo è ciò che penso. Brava!
Ancora io. Il tuo racconto finisce qui? La conchiglia, l’entrata in Cattedrale, l’incenso, la statua di S. Giacomo? E a Finisterre sei arrivata?
Grande Ludo! Sei la giovane scrittrice-fai-da-te che sento emozionalmente più vicina : ruvida e delicatissima come un corallo antico. Così affine che è come se ci conoscessimo. Bacio smack!