sentivo il bisogno di condividere con qualcuno, anzi con molte persone, il dolore per quello che ra successo a tolosa e per tutte le sue implicazioni, ma non sentivo nulla di organizzato, allora l’ho scritto su facebook e subito un’amica ebrea mi ha risposto che l’indomani, giovedì pasato, in sinagoga a milano ci sarebbe stata una commemorazione e che era aperta a tutti. ve lo volevo raccontare, all’inizio ero un po’ infastidita fuori dal vociare, dai flash, un po’ di aria da evento mondano insomma, poco raccoglimento. una lunga coda, controllo borse, per fortuna. dentro si è riempito subito come un uovo. le donne stavano eccezionalmente giù. era bello vedere dalla parte degli uomini, mescolati tra loro, l’imam e altri religiosi musulmani ed anche nostri sacerdoti. bello il primo intervento, di un giovane, incoraggiante concreto e p&œlig;tico assieme (gettare semi al vento fa fiorire il cielo) poi più istituzionale ma solido l’intervento di jarach, poi pisapia decisamente deludente, leggeva e mi è risultato abbastanza chiaro non sapesse che l’insegnante ucciso era anche il padre dei 2 bambini, mi ha innervosito, anche che leggesse. molto meglio l’intervento di Podestà, anche se continuavo a pensare (ma è inquisito anche questo qui?). ma quello che aspettavo è arrivato con il Rabbino, toccante, incisivo, profondo, nessuna parola buttata al vento. sembrava l’unico ad avere di fronte l’immagine della bambina rincorsa ed uccisa. una bambina. anche lui in quel momento, come me e come tutti, ha pensato a tutte o a una bambina, che conosce e alla quale vuol bene, di quella età, che viene rincorsa ed uccisa con un colpo di arma da fuoco. non riusciva a pronunciare quelle parole, si fermavano nel pianto di padre. le parole, diceva non le trovava, non c’erano e quindi le avrebbe affidate alla Bibbia, ai Salmi. Senza nessuna retorica ha proceduto nel suo intervento, sul tema dell’odio, senza che nulla di quello che pronunciava fosse di più, di troppo, di prevedibile. poi le preghiere, prima alcuni Salmi cantati da dei signori che immagino siano delle famiglie più importanti, era strano e bello sentire quella lingua che poi sarebbe quella che parlava Gesù, infine la preghiera commemorativa per chi muore. tutti insieme possiamo, dobbiamo farcela, lì ne avevo certezza, e anche sulla strada di casa.
Quei bambini uccisi sono nostri figli. Quel papà ucciso è nostro fratello,se è vero che noi cristiani siamo i vostri fratelli minori. Il sonno della mente genera ancora mostri. Fino a quando?
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non ho molte parole a riguardo.. solo gli occhi lucidi e un grande interrogativo in mente: come è possibile essere così stupidamente crudeli?