In cammino verso Santiago/7

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Queste le annotazioni, scritte nel tardo pomeriggio, in coda alle operazioni indispensabili (lavare e stendere i vestiti, farsi la doccia, mangiare e dormire qualche ora per poi andare a curiosare dove si è capitati, parlare con la gente, comprare qualcosa da mangiare, andare a letto presto).
Tanto per cominciare è molto più impegnativo il pensiero di farlo che farlo nella realtà. Fuor di banalità per un bipede camminare è molto più naturale che stare seduto e, non avendo null’altro da fare, camminare per sei ore non è un’impresa titanica, ma un modo sensato per trascorrere la giornata. Le cose che succedono sulla strada danno significato all’impresa, è bello andare incontro al proprio significato ogni mattina, a prescindere dal conoscerlo già, intendo.
Anche lo zaino che appare come un inutile martirio in realtà aiuta perché dà stabilità, ho provato a camminare senza e ciondolo a destra e sinistra, a danno dei tendini e perfino della concentrazione, mentre quei 10 chili mi tengono in terra, dritta e presente, danneggiandomi le ginocchia solo se le discese sono incaute, ma salvaguardandomi la schiena da qualsiasi dolore.
La grande sorpresa è stata scoprire il corpo, ero certa che sarebbe stata la mente a portarmi, con la risolutezza che le è congenita ed anche che la stessa mente avrebbe potuto essermi nemica, arrovellata da chissà quali pensieri, nostalgie, paure. NULLA.
Vince il corpo e la mente si arrende, senza condizioni. Il corpo si disfa e ricompone, secondo un’itineranza del dolore: se sono i piedi ad urlare le ginocchia mi lasciano in pace, io cerco di aiutare cambiando mano al bastone, immergendomi in ogni fonte, cambiando le calze, massaggiandomi i piedi, fermandomi all’ombra, mangiando albicocche secche e mele o banane, rinfrescando questo
corpo che comincio a rispettare ed amare e che non tratto più come una carcassa, dedicata semmai ad ammalarsi. Dopo qualche giorno è il corpo a comandare, non esistono più programmi, si asseconda il dolore e si trovano stratagemmi per superarli, la mente è completamente al traino, vispa e svampita, di perenne buon umore. Riesco a sentirlo tutto unito questo corpo, non più a compartimenti stagni, certe volte quando arrivo a destinazione sono così riconoscente che ringrazio tutto fino ai tendini delle dita dei piedi, mi commuovono queste insospettabili gambotte che macinano chilometri e chiedono solo una rinfrescata, due parole di incoraggiamento e un po’ di potassio.

7 pensieri su “In cammino verso Santiago/7

  1. man

    Ludo, bello sempre il tuo cammino. Condivido in pieno questo tuo apprezzamento per il corpo che ti ha sostenuto nella tua impresa. Sentire che le nostre ossa, tendini, carne partecipano attivamente, anzi ne sono il cardine, per i traguardi che la nostra mente vuole raggiungere, è molto appagante.

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  2. liquirizia

    @Ludo, ho perso le puntate precedenti. Appena ho un attimo, recupero! Sono curiosa! Una mia amica ha fatto questo cammino dopo la laurea, le avevamo regalato noi il biglietto perché sapevamo che voleva farlo.

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  3. liquirizia

    @Nonti, tornata! Sana & salva e felice! Meno felice, il tipo che si era preso invano, strada facendo, una cotta per lei!!!

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  4. Nontiscordardime

    hum… quindi questi lunghi cammini insieme potrebbero servire a rimorchiare.. interessante!!! Non oso immaginare la noia della tua amica: tutti quei km sono una sofferenza.. accanto ad uno che poi ti “folleggia” accanto.. una vera tortura!! ahahahaah

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  5. liquirizia

    Immagino di sì, può capitare di notare qualcuno lungo il cammino. Vuoi partire, a caccia di pellegrine mature e danarose? La mia amica, quando capì che lui ci provava, si fece sfuggire il dettaglio fondamentale ovvero che lei era impegnata e che il suo ragazzo l’avrebbe raggiunta per una tappa (lei invece faceva l’intero cammino). Lui sembrò non crederci e poi ebbe una brutta sorpresa!

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  6. Nontiscordardime

    e ben gli sta.. anche se una ti da un due di picche inventato.. è pur sempre un due di picche!! proprio non capisco come si possa insistere quando non c’è interesse da parte di entrambi..bah!

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