Cari Tranquilli, alcune persone per le quali lavoro confondono la Vigilia del Natale con la vigilia della fine del mondo, e non c’è verso di rassicurarli. Così sono incastrata tra mille incarichini e incarichetti extra che mi impediscono di staccare la spina anzitempo e dedicarmi, come vorrei, ad abbellire la mansardina in attesa dei parenti, confezionare pacchetti di regalini mooooolto simbolici, pensare a cosa cucinare (ricordando di chi non mangia carne, chi non mangia****** chi non digerisce il burro, chi odia le uvette, chi le bollicine…) e ritrovare il tempo per scrivere, per me e per voi, che mi tenete compagnia dalla scorsa primavera; se non ricordo male cominciammo con la cronaca del matrimonio di Kate. Ok, ok, del matrimonio di William e Kate. E’ stato un anno complicato per molti aspetti pratici, ma pieno di incontri e re incontri con persone speciali, tra queste Lina, che hanno arricchito la mia vita in modo straordinario e in modo straordinariamente semplice. Non ci vuole molto, in effetti, basta ricordarsi di tenere la porta aperta. L’ultimo di questi incontri è stato a novembre, in modo del tutto casuale sono entrata in un coro. Siete mai stati in un coro? E’ uno spicchio di umanità, dove trovate tutti i generi, compreso il vostro, ognuno con la sua personalità, pure i più silenziosi, ognuno con la sua voce ed un m&ælig;stro che, facendo una magia, cioè muovendo solo occhi e mani (bè, ogni tanto sbracciandosi e pure minacciando, ma sempre a gesti e occhiatacce) riesce, con la complicità di una pianista, a fare di tutto quel marasma una voce sola. E’ una delle cose più emozionanti che mi siano capitate (assieme al cammino di santiago, al suonare la batteria, ed altre fortune sparse nel tempo a partire da Fagiolo) che oltre al piacere fisico di partecipare al coro mi dà fiducia che tutto si possa fare e migliorare, con buona volontà, capacità di ascolto, personalità e l’aiuto di un buon m&ælig;stro e una brava pianista a condurci. Vi invito per il prossimo anno a provare a cantare; per entrare in un coro non conta essere perfetti, cercatene uno che vi somigli, quello che ha accolto me è allegro e sgangherato, si chiama l’Altrocoro ma ce ne sono tantissimi a Milano e in giro per l’Italia, si tratta solo di provarci. Forse, ma solo col permesso dei miei compagni di coro, posterò in futuro un video girato ieri notte da un giovane regista sul nostro ultimo concerto dell’anno, a casa di Tiziana prima e per strada poi. Eravamo tutti molto compresi nella parte, coi cappellini, le candeline accese, e il repertorio natalizio, ma il risultato del girato si è rivelato straordinariamente comico, a rivederlo siamo impazziti dal ridere, complici le brocche di gin tonic…
No, non sono mai entrata in un coro e mai lo farò. Il fatto è che non sono molto intonata, o meglio qualche volta riesco a cantare bene e altre volte no. Chissà perché…Mi piacerebbe, in quanto penso che sia una bella esperienza cantare tutti insieme diretti da un m&ælig;stro/tiranno che di tante voci ne fa una sola armonia. Bell’emozione, Ludo. Buon Natale e te e tutto il coro!