Viviamo tempi bui. Tempi in cui un ministro (purtroppo una ministra) della Pubblica Istruzione e della Ricerca, nel suo blog, si vanta di aver contribuito a costruire un tunnel, che ha potuto far passare agevolmente i neutrini dal Cern di Ginevra all’Istituto di Fisica Nucleare del Gran Sasso. Per non incorrere in simili marchiani errori (ma nessuno di noi, credo, potrebbe uguagliare la ministra) è bene leggere il libro di Bruno Arpaia “L’energia del vuoto” edito da Guanda, che istruisce sulle ricerche più avanzate portate avanti dalla Fisica Nucleare e nello stesso tempo appassiona il lettore con un thriller ben riuscito. Una ricercatrice del Cern scompare, il marito e il figlio fuggono perché si sentono minacciati, una giornalista spagnola giunta al Cern per un’inchiesta s’immerge nel mondo misterioso delle ultime conquiste della Fisica Nucleare e si accorge che anche fra gli scienziati si annidano segreti, sospetti e intrighi. Il racconto è coinvolgente ed estremamente attuale perché, al di là della risoluzione del giallo, offre al lettore strumenti per avvicinarsi a un mondo affascinante che da un giorno all’altro può capovolgere quella che noi banalmente consideriamo realtà.
recensione irresistibile. domani è mio, grazie