Case state leggendo. Ieri sera ho finito Le 101 donne più malvagie della storia. Dentro l’elenco hanno messo anche Anna Maria Franzoni, che a me , comunque sia andata, sembra sopratutto una povera donna, più che una donna malvagia.
Case state leggendo. Ieri sera ho finito Le 101 donne più malvagie della storia. Dentro l’elenco hanno messo anche Anna Maria Franzoni, che a me , comunque sia andata, sembra sopratutto una povera donna, più che una donna malvagia.
Puoi sommariamente accennare quali erano le altre 100, e chi è l’autore? Grazie. Vorrei capire con che criterio sono state “nominate”…
“I Buddenbrook” di Mann: inizialmente intimorita dalla mole del libro, ho invece scoperto un grande classico, in cui le vicende delle varie generazioni della famiglia che dà il titolo all’opera, si leggono con partecipe interesse, come fosse la cronaca di una dinastia dei giorni nostri.
In attesa di riprendere le lezioni universitarie, sul mio comodino ora c’è “Tu sei il male” di Roberto Costantini. Prima ancora che uscisse nelle librerie, mi aveva convinto una esaltante recensione sul Corriere.
Ho appena finito “Suite francese”di Némirovsky,e sto iniziando “Parole d’onore” di Attilio Bolzoni, segnalato da Alessandra.
Ufff, tutti finite libri e ne iniziate di nuovi, ed io sono ancora a “il sogno del soldato bambino”! Tutti??? E mi sa che l’ho detta grossa…
Io ho appena finito di leggere l’elenco telefonico di Milano. Brava nooooo?????
Tutti…quattro gatti!
Cara Anny le 101 donne sono di Stefania Bonura. Il criterio è esattamente ciò che mi ha sorpreso. Vedi tu. Milena che straordinaria lettura Hanno è indimenticabile. Studenterm poi mi racconti? Buona lettura.
apena finito GRANTA (Italia/Lavoro), sono curiosa del secondo volume, c’è ancora qualcosa che non sia stato scritto sul sesso? GTRANTA è grande, quindi sì. ed anche LA SCOPERTA DEL GIARDINO DELLA MENTE (cosa ho imparato dal mio ictus cerebrale) di Jill Bolte Taylor, neuroanatomista (i miei recenti riferimenti a emisfero destro e sinistro piovono da lì). un grande racconto, c’è dentro anche l’infinito, forse Dio