ho ricomposto le parole del nostro scambio della quinta frase di pagina 56. con risultati surreali ma quasi sostenibili. sorge il dubbio che davvero gran parte dei libri siano scritti dai computer. oibò. che dite?
– parlami, dimmi qualcosa
– ma cosa importa se non posso correre?
– fa nulla, dai, mi piace questo gioco
– anche a me piace questo gioco e visto che mi piace ci provo.
– ma non è che poi la cuoca luisa è scomparsa per sempre?
– si faceva polli a colazione!
– ah..!
– incredibile ma vero
– per amalgamare tutti sti ingredienti dissonanti ci vuole una magia
– non sapevo che il 15 di agosto per indiani e pakistani l’ombra del vento è bianca!!
– che buffo!
– il traffico si ferma, i negozi abbassano la saracinesca, le scuole restano chiuse, i soldati indiani intensificano il controllo dei documenti, e la vita si paralizza
– è appena iniziato il 15 di agosto e di calligrafia non parla più nessuno
– e se facessero una giornata di lutto?
– nelle giornate senza pioggia vale anche per le p&œlig;sie e l’italiano.
– e cosa si fa se non si legge?
– avendo soltanto tre peli isolati sul mento e un musetto da bambola ricopio quella frase di zafon, la quinta della pag. 56
il sogno canaglia del soldato bambino era rassomigliare ai nemici della ribellione. e non è con me che vive. Pranzava ai margini del deserto, con marinella raimondi, ma ecco bruno gambarotta che guardava, da una vetrata colorata piuttosto ampia sul giardino, vasi di grosse piante esotiche. L edificio che da fuori sembrava cadente e abbandonato, all’interno era molto semplice, moderno e funzionale.
Noi, a torto o ragione, avevamo ogni anno la stessa camera, dove il giorno dell’indipendenza subivo lo scotto di lezioni semiserie da ben alì e la nostra meta era l’essenzialità di m. cancogni, intaccata soltanto da parecchi segni doppi: le pietre di licata, le sabbie di annaba e acqua. acqua senza fine.
neppure ben alì ha mai visto la sua copia dalla costa di barbarìa. Ma il suo destriero vedeva le belle di nerja, e, oltre, le fonti del ouled diellal
ma poi fosse scritta con il sangue la pagina 56?
forse l’avevo fatto, quando leggendo ci arriverò, capirò
AVANZI: di, che. ne copia pulsavano del!”) un li mia, della, e che… l’ho, “” di “: ” di di!! tra i di maggiore e minore! e poi ….. me di “” di … quello prima:<> da di che la che ne una
accc. il programma non legge gli a capi.. la lettura è un po’ difficoltosa!
Peccato, perchè finchè gli occhi reggono è esilarante.
Si potrebbe ripetere l’esperimento con gli incipit,che non avendo una narrazione pregressa alle spalle,sono più comprensibili. Poi certo,letti di seguito sarebbero lo stesso spassosi.
Bellissmo LUDO, perchè non continuiamo e poi lo stampiamo e poi lo facciamo concorrere per un premio letterario (che ormani raccattano quasi tutti)? Per gli “a capo” mi ha aiutato NONTY, prima di scrivere devi digitare
e poi vaiiiii, come ho fatto io ora.
Sorry LUDO, ma i simboli non compaiono, comunque sono in sequenza : maggiore di, br, minore di, senza le virgole e come se scrivessi il segno matematico. Spero di essermi fatta capire..
Ahahahh, ma ne è venuta fuori una cosa spassosissima. Certo che ci volevi tu a far quella magia di amalgamare. Ha ragione Anny, questo racconto deve concorrere per qc premio… “il racconto più STRANQUILLO” ;)))
bellissimo, Ludovica!! E’ da ripetere!! Ancora!!
Bello. Brava Ludovica! Sì facciamolo ancora.
siamo proprio una banda di rimbambiti. che bello!!!
divertente! mi associo alla banda !:)
ma perchè??
Io lo trovo un pò demenzialintellettuale. Oh e poi a chi si fa del male?
Perchè non lo cambiamo con la p&œlig;sia o con brani di musica? A me ste cose mi entusiasmano come un bastoncino per il cane. E’ più forte di me.. non chiedetemi perchè!
Nonti, ‘sta volta non sono d’accordo con te. Questo è stato un piacevole “divertissement” e ringrazio ancora Ludovica per essersi prodigata nel mettere insieme le nostre “righe”. Certo, si potrebbe fare mettendo insieme versi di p&œlig;ti (sarebbe molto interessante). Un po’ più difficile con la musica, credo…Ciao.
eh ..ma così.. tanto per.. Per me va bene anche continuare con i libri! Basta che lo si faccia perchè non resisto!
Si,però facciamolo con gli incipit,almeno le frasi son concluse,non ci sono antefatti,è più semplice e ci si diverte lo stesso.
a me va bene comunque!! Lanciatemi il bastoncino che corro a prenderlo! Stò scodinzolando come se avessi un ventilatore attaccato al sedere.. che faccio? Salto?
…per me “rimbambiti” è un complimento, uno stato al quale tendo, nel senso che vorrei trovarmici non di tanto in tanto ma sempre. dai lanciate i bastoncini, incipti, titoli, quello che volete, che poi facciamo taglia e cuci
Cara Ludo, anch’io (per portarmi avanti) considero rimbambita un complimento però, preferisco essere definita rimbambina..fa più tenerezza, non trovi?
… a me mio nipote mi chiamava ziobabbione… anche babbione è tenero.. 🙂