Il Taoismo è uno dei sistemi filosofici più antichi del mondo, nasce addirittura nella Cina del neolitico, anche se i testi che l’hanno fatto conoscere sono di due pensatori più o meno contemporanei di Aristotele e Platone; Lao zi e Zhuang zi. Il Tao è letteralmente la via della natura, una natura che tutto comprende e che non ha niente al di sopra o al di fuori di essa, quindi una via che si oppone a qualsiasi forma di potere prestabilito e per questo è ritenuta altamente sovversiva. Francesco Casaretti, che al pensiero taoista, vissuto come indicazione concreta di vita in armonia con la natura, ha dedicato numerosi saggi, con “Taoisti d’Occidente” pubblicato negli Oscar Mondadori, porta nella nostra cultura quell’antica via della natura, trovando, in un’appassionata e avvincente cavalcata nei secoli, una serie di personaggi : filosofi, scrittori, artisti e scienziati, che hanno espresso idee inconsapevolmente assai vicine al taoismo. Si tratta di figure conosciute come Aristofane, Leonardo da Vinci, Spinoza, Rabelais, Oscar Wilde, lo scienziato Nihels Bohor e tutti i Surrealisti; altre, invece, sono note solo a pochi come il filosofo Charles Fourier o come Cyrano de Bergerac, che tutti conoscono attraverso l’opera teatrale di Rostand ma non come autore di libri profetici. I taoisti davano grande importanza al femminile, lo yin che si contrappone ma integra lo yang maschile formando un tutt’uno, e infatti fra i taoisti occidentali ci sono molte donne, tra le più famose sono senz’altro Virginia Woolf e Hanna Arendt, ma la sorpresa viene dalle meno note: la grande scienziata Madame du Chatelet (conosciuta solo per il suo legame con Voltaire) e Aleksandra Kollontaj, rivoluzionaria russa della prima ora, finita in una sorta di aut&œlig;silio come ambasciatrice in Svezia. Un saggio, quello di Francesco Casaretti, che si legge come un racconto appassionante e divertente.