Antonia Byatt (l’autrice di “Possessione”, il più celebre della sua vasta produzione letteraria ) ne “Il libro dei bambini”, pubblicato come sempre da Einaudi, supera se stessa perché in un romanzo di quasi 700 pagine offre al lettore un avvincente viaggio nell’Europa fine Ottocento fino alla prima guerra mondiale, attraverso le vicende di alcune famiglie inglesi (con diramazioni in Germania), percorrendo tutti i movimenti politici, sociali, artistici e filosofici che hanno animato quegli anni. La coppia molto aperta di Olive, un’affascinante scrittrice di libri per l’infanzia, e di suo marito Humphry, dei numerosi figli e delle altre famiglie che s’intrecciano nel racconto, come quella del geniale vasaio Benedict Fludd con le sue stralunate donne, il burattinaio tedesco che indaga, insieme ai suoi figli, l’inquieto universo romantico, e molti altri, si trovano immersi in un mondo stregato dalle nuove utopie e alla ricerca di una società liberata dalle ferree leggi del patriarcato: la Società Fabiana, gli anarchici russi, le prime istanze femministe, la rivolta delle suffragette. Fanno la loro comparsa anche gli scrittori famosi dell’epoca, come Oscar Wilde, Rudyard Kipling, Matthew Barrie (l’autore di Peter Pan), William Morris, Bernard Shaw e H.G Wells, in una girandola di avvenimenti pubblici e privati fino alla catastrofe della prima guerra mondiale, che cancella tanti idealismi e anche la vita di molti di loro. Una lettura da non perdere, adatta ai tempi lunghi dell’estate.