Viaggiare da soli?

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Probabilmente ha ragione chi sostiene che la combinazione ideale del viaggio sia quella a due. Non in coppia per carità . Ma due amici, sperimentati e rodati, di sesso diverso o uguale ma tra i quali non necessariamente corra un feeling sentimentale. Ma anche viaggiare da soli ha i suoi notevoli pregi. A me capita spesso per lavoro ma non solo. Non sono viaggi da eremita o solitari. Dove vado mi aspettano incontri o spuntano magicamente nuove conoscenze, non si soffre certo di solitudine. Mi accorgo che quando parto da solo avverto una sensazione inebriante e a volte inquietante di felicità, di libertà e di massima disponibilità nei confronti dell'ambiente e delle persone. Non sono uno che ha bisogno del lusso e delle comodità (che apprezzo enormemente quando capitano), e non dovermi  preoccupare di una cena doc o un albergo  perfetto per la compagna o i compagni di viaggio mi lascia dentro una curiosità che supera le incertezze, per vedere come va a finire la giornata. Magari uno street food improvvisato e saporito, sia pure igienicamente incerto, o un benedetto invito a una cena luculliana, una locanda di fortuna o una dimora imperiale quanto conveniente. Tutto è possibile quando sei da solo. Mi sento più disponibile, aperto, elastico. Non dover rendere conto a nessuno delle scelte e delle decisione prese anche se apparentemente con un filo di rischio, ma sull'impulso del momento, senza assemblee, votazioni, mediazioni, mugugni e scontenti, sarà da irresponsabile. Ma se si sopravvive, vuoi mettere la soddisfazione?

3 pensieri su “Viaggiare da soli?

  1. liquirizia

    Quella soddisfazione val bene un po’ di rischio. Mi piace andare a zonzo da sola e non voglio imporre le mie esigenze “turistiche” a chi non mi seguirebbe così, anche viaggiando in gruppo, cerco di ritagliarmi un momento mio. Ho scoperto il castello di Malcesine, gli agrumi e i panorami e le peripezie di G&œlig;the (viaggiò da solo lui?!), lasciando gli amici a poltrire sulle sponde del lago di Garda in orario pennichella!

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  2. ludovica amat

    fulminata sulla via di santiago sette anni fa, per me sinonimo di viaggio è diventato il camminare. e penso che caminare da soli sia meglio perchè sono riuscita a cogliere e gustarmi tutte le sorprese trovate lungo la strada, esseri umani compresi. potendo non vivrei d’altro. da sola però ho percorso solo quella strada due volte, mi sentivo protetta, in italia ho paura anche se sogno di traversarla in lungo e largo a cominciare dalla sardegna

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  3. Miss Ceci

    Come ho già detto a me l’idea di affrontare un viaggio da sola mi mette ansia, preferisco partire con un amica o un viaggio organizzato. Certe volte penso che è un limite, ma non ci posso fare niente.

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