A Parigi i venti ancora freschi spazzano le nuvole e fanno già sentire la primavera nell’aria e già spuntano i primi bucaneve nei parchi.
La città celebra in pompa magna i 20 anni dalla morte del suo artista più estremo, il cantante e attore Serge Gainsbourg con film, libri, biografie e persino un poster nel paginone centrale di Liberation.
Grande mostre in scena o in arrivo (Caillebotte al Jacquemart-André, Anish Kapoor al Grand Palais, Christian Lacroix al Quai Branly, Mondrian al Pompidou…).
Sfilate di moda (senza la presenza del reietto Galliano, licenziato per antisemitismo proprio nel quartiere ebraico).
E intorno, nuovi locali, nuovi ristoranti, alberghi boutique, magazzini, di tendenza, gallerie d’arte, nuovi quartieri alla moda…
È uno dei momenti più vivaci della Ville Lumière, non ancora invasa dalle folle di turisti dell’alta stagione.
Ecco qualche indicazione aggiornatissima sui posti caldi da non mancare in queste settimane
Jacquemart-André Sempre da visitare , anche perl’ottima caffetteria, il museo nel blv. Haussmann. Un vero hotel particulier la ex residenza privata di una coppia di innamrati ma soprattutto appassionati collezionisti con sculture di Raff&ælig;llo e del Laurana e mega tele del Tintorello e di Rubens
La Pagode, un vero tempio giapponese smontata alla fine del XIX° secolo e rimontata tale e quale in rue de Babylone, una delle più vivaci rue del 7°. Una classica follia parigina che funziona da anni come sala cinematografica d’essai ma anche come giardino giapponese per dei te pomeridiani.
Thoumieux, nuovissimo hotel de charme tre stelle, in rue St-Dominique, sotto la Torre Eiffel. Sulla strada un ristorante ex brasserie di 20 posti gestito da Jean-Francois Piège ex chef dell’hotel Crillon e al primo piano una vera bomboniera con solo 10 camere e una serie di sale comuni tutte arredate dalla stilista India Mahdavi
Mini Palais. Appena aperto uno spettacolare e non caro ristorante all’interno della grande struttura di ferro e vetro del Grand Palais. Ideale per brunch domenicale o per una sosta gastronomica tra una mostra e l’altra.
Rue saint-Claude, traversa di rue de Tournelle nel Marais. La strada delle gallerie di arte contemporanea. Orario ideale, sabato dalle 18 alle 21 . Sono tutte aperte e i visitatori, di tutte le età passano dall’una all’altra liberamente , e con grande naturalezza, come accade in Italia solo al fuori salone del Mobile nel centro e nei qu&ælig;rtieri coinvolti di Milano.
Merci. Un grande store in blv Beaumarchais, che sta tra Hi tech, corso Como 10 e Spazio Rossana Orlandi di Milano. Ci si trova di tutto tra la nsotalgia degli anni Cinquanta e le nuove tecnologia applicate agli oggetti di cucina, , si mangia prosciutto iberico nella caffetteria o si beve un te tra libri usati, in consultazione o in vendita a un euro, o si fuma in un bel cortile-orto
Le Derriére, ristorante familial ma molto chic e di tendenza ( csi aspettano giorni per avere un tavolo) . Una serie di stanze , una con il tavolo da ping pong, con divani e puff e angoli arredati secondo la tendenza Marrakech. Al piano di sopra si mangia anche su dei letti e si fumna nella soffitta delle meraviglie tra animali impagnilati, vecchi specchi e sedie appese ai muri. Nei bagni la vasca sostituisce il lavandino.
Roman Gary. Mitico autore di Le radici del cielo e La promessa dell’alba, unico a vincere per due volte il premio Goncourt, pilota da caccia, er&œlig; di guerra, diplomatico, sciupafemmine, marito di dell’attrice americana Jean Seberg. In mostra con i suoi scritti e la sua vita in fotografie al Museo dei manoscritti in Saint Germain
Bagatelle. Quello scherzo architettonico venuto su per scommessa con la regina Maria Antonietta in meno di due mesi, all’interno del bois de Boulogne ostpita il Fsestival dei giovani fotografi europei. Grande vivacità artistica e l’occasione per rivedere mentre spuntano ranuncoli e bulbi, tra prati e statue di Sfingi egizie dell’800, uno dei più interessanti e stravaganti parchi della città
Canale de Saint- Martin. Nel X°. Una zona ideale per una colazione nel weekend tra studio di giovani architetti, art directors, pubblicitari e cinematografari, tra mercatini delle pulci e della verdura della vicina Belleville, il quartiere cinese, e atmosfere alla Jacques Prevert e storici locali come il mitico Hotel du Nord che ha ispirato prima il romanzo di Eugène Dabit e poi il mitico film di Marcel Carné con Arletty e Jean-Pierre Aumont ora ottimo bar caffetteria per brunch a tute le ore lungo la riva del canale.
Hermes Rive Gauche. Nello spettacolare spazio della piscina dell’hotel Lutetia nella rue de Sèvres nel quartiere latino, la nota griffe di moda ha sistemato la sua ultima mega boutique s con due piani di balconate affacciate sul salone centrale illluminato da un vasto lucernario sul tetto, che è stato allestito con enormi cesti rovesciati, o a vulcano, tondeggianti di legno chiaro dentro le quali vengono ricreati diversi ambienti della casa e inseriti accessori oltre che una libreria e un salon de thé.
Shangri-La. Sull’avenue de Jena, accanto al trocadero, l’ex pavillon costruito nel 1896 dal principe Roland Bonaparte, pronipote di Napoleone è appena stato riaperto come albergo con la vista più mozzafiato e romantica sulla torre Eiffel, la Senna, il Louvre e Montmartre. È un nuovo indirizzo da non perdere. È stato completamente ridisegnato negli interni, nei decori e anche il giardino interno firmato dall’architetto del verde Louis Benech è stato completamente reinvetnato.
La Belle Juliette
Romanticissimo albergo di design nel cuore di Saint-Germain des Prés. Appena restaurato completamente offre una fornitissima ed efficiente spa per massaggi tailor made e un ristorante bar Le Talma dedicato all’attore-star del periodo Napoleonico (e amico dell’imperatore) François-Joseph Talma
104 o Centquatre. Al 104 di rue d'Aubervilliers (nel XIX° vicino a La Villette) un mega spazio dedicato alle attività artistiche della città di Parigi, è uno degli indirizzi più branché: ospita spettacoli teatrali e musicali, negozi, ristoranti, boutique, librerie, caffè, La maison des petits, un centro di incontro per i bambini, e un centro Emmaus di bric-à-brac per lo scambio e vendita di abiti e mobili raccolti per beneficienza dalla comunità fondata dall’Abbé Pierre
Thiou. A un passo dal nuovo museo quai Branly, dal Museo d’Orsay, e dal Ministero degli Esteri, che porta il nome della strada, il Quai d’Orsay, sul lungo Senna, resta e si afferma come il ristorante thailandese più originale, elegante e ambito di Parigi, amato da personalità come Catherine Deneuve, Christian Lacroix o Carole Bouquet
Hotel Particulier. Nel cuore di Montmartre, (avenue Junot ) l’ultimo grido è una grande casa bianca di fine Settecento, stile Direttorio, nascosta dietro un cancello nero e dentro un giardino selvaggio disegnato da Louis Benech che ha realizzato i nuovi giardini dell’Eliseo e delle Tulieries. Ogni stanza e ogni suite propongono un’atmosfera diversa ma nei saloni si respira un’aria barocca.
Non riesco a vedere il video di Parigi poiché mi dice che include contenuti WMG e EMI che sono stati bloccati nel mio p&ælig;se da uno o da entrambi x motivi di copyright! Uffi, come mai? Voi potete vederlo?CC
Io no.
Comunque… Parigi è sempre Parigi. (sospiro)
Grazie! Ho vissuto un anno a Parigi ed ho sempre voglia di tornarci…
No, non lo vedo neanch’io… peccato, paris c’est magnifique
Anch’io non lo vedo per gli stessi impedimenti di CC,che sono poi comuni a tutti i P&ælig;si,non solo ad alcuni!