Weekend indimenticabile 28,29 settembre, il solito. In sostegno del centro di Solidarietà, Floralia sul sagrato di piazza San Marco espone i banchi delle milanesi che vendono ceramiche, fiori, bijoux, vestiti, anche vintage. In una festa di colori anche se piove. Maestra di cerimonia Elisabetta Guicciardini. Andate.
Un classico, ma superato, oggi non lo si capirebbe
Mai letto Maigret, in compenso la tensione de “La camera azzurra” mi ha tolto il fiato.
Maigret è un compagno di strada.
La Camera azzurra? Che libro è? Chi lo ha scritto?
è un modo per definire il sito… Liqui.. che fai? Ti lasci travolgere da insolite parole? 😛 su su su io ti adoricchio!:)
Nooo… oltre alla definzione della sig.ra Sotis, è il titolo di un libricino d’amore o di pseudo amore (Adelphi)! Un fuoco bruciato in una camera azzurra appunto.
Mi spiace non aver letto molto di Simenon….ma ciò che ho letto è piaciuto molto anche a me.
Chi l’ha letto in originale dice che abbia un a gran bella scrittura. Io ho letto solo un racconto,tradotto,ma non mi ha entusiasmato.
..chi sa come mai fino ad oggi ho pensato che la camera azzurra fosse un po come la regia del blog, un qualcosa di inaccessibile , ho pensato allo zoccolo e agli eletti, o supervisori.non ai moderatori che proprio non vedevo…sbagliato eh? Un libro lo vorrei proporre anche io . Una pietra miliare, a detta di molti , illuminante per noi amanti del bon ton, perche’ alle origini. “Arte di ascoltare e mondi possibili” di marianella sclavi.Come si esce dalle cornici di cui siamo parte.Forse Lina la conosce, nell ambiente. Insegna Antropologia culturale al Politecnico
@gianz non confondere le camere! Se ho ben capito, la sig.ra Sotis ha soprannominato questo sito (e forse anche il forum del Corsera) “camera azzurra” come l’omonimo tranquillo salotto di una nobildonna francese del ‘600! Grazie della segnalazione, il titolo del libro sembra interessante.
A proposito di libri, avete notato come la titolazione giusta possa condizionarci nella scelta di lettura? Il titolo è come l’onda di risacca che si infrange nel nostro inconscio e ci fa suoi, e noi, ammaliati da una suggestione che forse ci deluderà nei contenuti, soggiaciamo al…canto delle sirene e leggiamo, leggiamo. Quante volte ho scelto sull’onda di un’emozione. Un titolo per tutti : Horcynus Orca, l’unico scritto (di cui io sappia) di Stefano D’Arrigo. In questo caso però, l’intuito è stato corroborato da una densa e duratura invasività intellettuale. Non sempre è così. Capita anche a voi? Volete farci qualche esempio?
@ Anny per me il titolo non basta, a volte è ininfluente e spesso titoli astratti mi rivelano grandi penne,storie appassionanti mai è l’autore che voglio scoprire. Un libro che trovo stupendo è” l’amico americano” di Patricia Higsmith e rileggo spesso l’autrice K Fossum “lo sguardo di uno sconosciuto” da cui è tratto il film la ragazza del lago. CC
Ho cominciato a leggerlo preché mio marito ne va pazzo. Trovo sia un m&ælig;stro nel creare le atmosfere, nel dipingere con pochi tocchi i personaggi, nel renderti i luoghi (a volte pare di sentire anche gli odori!). Quando comincio a leggerlo non riesco più a metterlo giù ma… mi sconcerta il fatto che faccio fatica a ricordare, poi, il soggetto. Come se passasse via, su di me, come un’onda.
@Manuela: Catherine de Vivonne marchesa de Rambouillet (Roma, 1588 – Parigi, 2 dicembre 1665) aprì nel suo palazzo il primo salotto culturale della storia francese. Era di salute cagionevole e riceveva gli ospiti nella sua camera da letto, che (NOVITA!) era azzurra (e non rossa, che era il colore diffuso allora. Lei e le giovani dame che raccoglie attorno a sè cominciano a rendere meno rozza, più gentile e colta la società aristocratica dell’epoca, nonché a rivendicare un ruolo dignitoso e paritario per le donne.