Non so come sia per voi, ma a me succede quando vado per città, di venir meravigliosamente attratta dalle vetrine dei librai. Dalla vetrina ad entrarci il passo è immediato; e una volta dentro il detto “guardare e non toccare” va a farsi benedire. Nei negozi che vendono libri trascorro tempo meraviglioso a toccate e sfogliare, e immaginare il contenuto di milioni di milioni di milioni di parole fattesi carattere grafico. Pensieri, racconti, storie, testimoninze di vite lontane o vicine o solo immaginate. Storie che divertono, storie incredibili, cronache, appunti di viaggio, confessioni d’amore, preghiere. Nei libri tutto l’amore per la vita perchè è la vita medesima che regala la possibilità di scrivere e di leggere infinitesime parti di queste vite fattesi libro. L’odore dei libri ti si stampa nella mente ed è già l’inizio di un viaggio. La consistanza della copertina, il tipo di carta, il colore. Nella città in cui abito c’è una piccola libreria gestita da sole donne: La capessa, E due abili aiutanti. Si muovono in spazi piccolissimi ma ciò che desideri se non è lì te lo trovano in un baleno. Non è un circolo culturale, nè un locale trendy. Non si beve nè si mangia. Ci sono solo i libri, montagne di libri, “en vogue” o no e quando entro nel negozio mi dimentico che fuori c’è un mondo. Con la capessa ci intendiamo al volo e ci raccontiamo delle rciproche letture; a volte scopriamo di avere letto gli stessi vecchi memorabili libri altre volte impariamo ad apprezzarci per le reciproche diversità di letture. Tutti i giorni alle 18 la capessa scompare perchè “è a recuperare i libri”: io non ho mai osato chiedere cosa significhi di preciso perchè mi piace immaginare che con la sua automobilina vada in posti incredibili dove crescono meravigliosi libri, come fiori in un prato, fiori che lei coglie per noi.
Che bello leggerti, cara Silvia !
Buon w.e e buona lettura.
Al piano superiore della mia COOP ha aperto la libreria COOP,appunto. Quando mi posso concedere quei venti minuti di relax dalla spesa o dalle faccende urgenti,mi rifugio lì,parlo con i commessi,che mi conoscono ormai come un “elemento di disturbo” fisso,ma fra poco diventerò azionista. L’impennata degli acquisti da quando c’è una libreria ben fornita a portata di mano,è innegabile. Ma è più forte di me,e dopo, immergersi negli alimentari è meno frustrante.
Anche qui, all’ipercoop, c’è uno spazio dedicato ai libri. Da quando l’hanno aperto mia figlia viene volentieri con me a far la spesa. Ed io ringrazio, perchè fino a due anni fa incentivarla a leggere era un’impresa. Ora una volta a settimana s’immerge con me tra gli scaffali, dove c’è sempre qc da portare a casa. 🙂
Cara Silvia, perché non inviti la Capessa su Tranquilla? Ci darebbe senz’altro degli ottimi suggerimenti!
Sarebbe un colpaccio!
Dietro le librerie Coop c’è un signore fantastico che ha dedicato ai libri la sua vita e continua a regalarci tutta la sua passione.
Si chiama Romano Montroni, è un bolognese di sangue caldo con cui è meraviglioso trattare. Adesso lo chiamo al telefono così ci legge, chissà che non organizzi qualcosa per noi.
Mi fate venire voglia di leggere
D’accordissimo con Lina e Alessandra: se non ci fosse Romano Montroni bisognerebbe inventarlo! Le Coop hanno aperto anche a Milano, in un posto non esattamente di passaggio, almeno per me (in via Festa del Perdono, davanti alla Statale) ma pazienza. Voi in che libreria andate? Io mi divido tra la Coop e Milano Libri, perché lì ci sono i librai veri.