Lo spreco è diventato uno stile di vita. Un’abitudine, con la quale sciupiamo cose materiali (dal cibo agli oggetti) e innanzitutto beni immateriali (dal corpo al talento). Ogni cittadino italiano, per esempio, infila nel cestino della spazzatura cibi ancora integri, e talvolta sigillati, per un valore pari a circa il 30 per cento della spesa, e ogni giorno 180 quintali di pane gonfiano i secchi dell’immondizia in città. A Milano, dove pure la solidarietà non è una parola sconosciuta lo spreco ammonta a mille euro l’anno. Una follia. Per non sprecare abbiamo bisogno di riscoprire il piacere delle cose semplici e di una sobrietà che, in passato, ha fatto parte del codice genetico del popolo italiano. Dobbiamo tornare a riconoscere il valore delle cose, coltivando l’arte preziosa della manutenzione, e distinguendo il necessario dal superfluo (avete dato un occhio, con il cambio di stagione, al vostro guardaroba?). Ma non sprecare è anche un esercizio che ci aiuta a combattere l’indifferenza, il narcisismo, e ci avvicina all’altro, ci consente di vederlo: se impariamo a non perdere troppo tempo sotto la doccia, dieci litri d’acqua al minuto, capiremo meglio e perché un miliardo di uomini e donne nel mondo non hanno accesso alle fonti idriche necessarie per i loro bisogni primari, come lavarsi appunto. Basta poco, per non sprecare, ma può significare tanto.
Per sapere di più cliccate Nonsprecare.it, vi aiuterà a capire come potete aiutare la parte più povera del mondo. Se leggete questo articolo e non cambiate abitudini fatevi queste domande: state attenti quando fate la spesa? Riciclate gli avanzi? Chiudete il rubinetto dell'acqua quando vi lavate i denti e vi insaponate? Insegnate ai vostri figli a non sprecare.
Ma sei l’Antonio Galdo che ho conosciuto ai tempi di Panorama? Complimenti, che metamorfosi!!! Comunque capisco il tuo ragionamento, anche se mi sembra un po’ “buffo” proporlo in tempi in cui non riusciamo a vivere senza uno, due, tre telefonini a testa, tre o quattro macchine a famiglia, motorini, Abercrombie & Fitch. Quante famiglie si sfamerebbero con i paramenti di mons. Tettamanzi?
Da quando ho letto il Green book, sto attentissima all’acqua. Come resto sono parsimoniosissima, l’unica cosa che non faccio è mangiare cibi scaduti, cosa che fa regolarmente, con soddisfazione, mio marito. Caro Antonio saresti fiero di noi.
Si dovrebbe girare la domanda a coloro che si occupano dell’evoluzione dei consumi nella pubblicità (grande responsabile nello spreco di massa). Per quanto mi riguarda ho grande attenzione per l’ecologia ed il sostegno ambientale.Il mio impatto di non spreco in tutti i campi ( dalla differenziazione ecologica,al risparmio energetico degli elettrodomestici, casa bio ecc). l’ho appreso in tenera età.CC
Si dovrebbe girare la domanda a coloro che si occupano dell’evoluzione dei consumi nella pubblicità (grande responsabile nello spreco di massa). Per quanto mi riguarda ho grande attenzione per l’ecologia ed il sostegno ambientale.Il mio impatto di non spreco in tutti i campi ( dalla differenziazione ecologica,al risparmio energetico degli elettrodomestici, casa bio ecc). l’ho appreso in tenera età.CC
Mi riconosco assolutamente in uno stile di vita sobrio e rispettoso del Creato e delle Creature.
Gentile Antonio,
d’accordo quasi su tutto, soprattutto sullo spreco di risorse immateriali, umane e intellettuali.
L’acqua invece è una risorsa che si rinnova in maniera naturale, e la sua abbondanza dipende soprattutto dalla capacità di immagazzinarla o di estrarla dalle falde. L’italia è uno dei p&ælig;si con la più alta quantità d’acqua procapite nel mondo: se mi faccio una doccia che dura dieci minuti, non la sto togliendo all’assetato villaggio del Mali. [segue]
[segue] è un bene il cui trasporto è pressocche insensato, per via dei costi elevatissimi. L’aqua è quasi come la luce, il sud ne ha tanto, il nord ne ha poco: chi adesso sta in spiaggia a godersi il sole del mediterraneo dovrebbe forse sentirsi in colpa perché in Norvegia fa già freddo?
Assolutamente no Pepa… anche se ha iniziato a piovere anche qui. Però sono comunque d’accordo sull’evitare gli sprechi. Non mi importa ciò che potrebbero fare gli altri, cerco di contribuire comunque e sono sicuro di non essere l’unico.
Sui cibi scaduti si dovrebbe invece aprire un discorso a parte. Molti di quei cibi che noi consideriamo integri..sono stati reimmessi sul mercato tante di quelle volte… e mi riferisco ad alimenti base come il latte, ade esempio. In questo caso lo spreco è limitare la produzione di latte (semplicemente buttandolo via) per mantenere un prezzo di mercato. Già.. e poi quello che è in commercio viene ritirato e ripastorizzato fino anche a sei volte…
Tre piccoli suggerimenti per evitare lo spreco alimentare:
1) non essere ossessinati dalle scadenze. Uno yogurt si può mangiare tranquillamente anche qualche giorno dopo la data di scadenza, e questo vale per tutti i prodotti alimentari.
2)non gonfiate i carrelli della spesa. L’eccesso della spesa finisce quasi sempre nel cestino
3)prendete il vostro tempo per fare la spesa.Potete scegliere meglio e magari scoprite il piacere di un rito che abbiamo sepolto per la nostra, inspiegabile fretta.
Cara pepa, l’acqua non é una risorsa illimitata. Anzi in molte parti del mondo, comprese alcune zone dell’Europa, scarseggia.Nel sud del mondo per l’acqua si fanno le guerre: ci conviene a noi del nord del pianeta? E non lasciare il rubinetto aperto mentre si lavano i denti, a parte le leggi dell’economia, é un gesto di semplice buon senso. Questo sì assolutamente naturale.
Scusi pepa, dimenticava la firma al precednte testo
Caro Marco, sono sempre lo stesso e non credo di essere particolarmente cambiato, a parte qualche anno in più…. Ribaltare l’equazione più consumi uguale più benessere non é buffo, ma necessario. Specie per uscire dal tunnel della Grande Crisi. Ben ritrovato!
Cara Lina, tuo marito ha capito il trucco, come ho spiegato a pepa. Pensa: l’università di Bologna ha calcolato che con il cibo “scaduto”, o prossimo alla scadenza, e sprecato nel settore della grande distribuzione si potrebbero fornire tre pasti al giorno a 625mila persone. Non ti sembra una cifra enorme?
Antonio, ho chiamato Marco a leggere il tuo post, gongolava, dopo 20 anni di musi duri da parte mia. Ci fai una prima sui cibi scaduti?
Antonio, ke abbracciare uno stile d vita a base d spreco nn sia né naturale né ragionevole è facilmente condivisibile.
ma le voglio ricordare ke un margine d spreco è necessario nella vita d tutti, anche dei +poveri: con lo spreco si celebra la gioia di un matrimonio, di un ospite gradito a cena: lo fa anke marco 😀
sull’acqua, nn mi ha convinto.. azzardo, parafrasando Gino Paoli: “L’amore è una moneta da spendere ogni giorno se vuoi tenerla in tasca dopo non vale più”: nel nostro caso, l’acqua.
pepaaaaa non scrivere keeeeeeee senò non ti leggo più! Comunque ragazzi.. i cibi scaduti li reimmettono in commercio = non sappiamo mai ciò che mangiamo. Triste verità!
Caro NONTI, lo spreco passa anche dal web, dagli sms: KE, NN, D, C, T, V, +, -, le faccine, accorciano parecchio la scrittura, ottimizzando la comunicazione. Lo sapevate che ogni volta che facciamo una ricerca con google, inquiniamo l’atmosfera? Quanto? Poco, ma moltiplicato per miliardi di ricerche mensili, diventa tanto. CUL8R=SeeYouLater
pepa…benedetto piccione viaggiatore (che quindi non inquina se non scagazzando) CUL8R per un italiano vuol dire CULOTTOR.. che mi pare un pò cacofonico..
hai ragione, non ci avevo pensato.. tutta colpa di cattive frequentazioni anglosassoni: perdonatemi 🙂
hai ragione, non ci avevo pensato.. tutta colpa di cattive frequentazioni anglosassoni: perdonatemi 🙂
ahaha ..ok ok.. non ti preoccupare.. M.F.G.
;P
Il web può diventare uno spreco enorme, specie quando passiamo, come ha certificato lo studio di una università inglese, 12 ore al giorno connessi. E immersi nella vita virtuale.
12 ore mi sembrano proprio tante. Non sarà un esagerazione.
Con la rete ci lavoro.. è la mia vita, quello per cui ho voluto studiare e che ancora oggi mi piace nonostante tutto. L’idea che pigio dei tasti e si formano parole che attraversano mari, montagne, terre sconfinate ed arrivano a te…. mi affascina da morire e sapere che io ci metto le manine mi rende un po’ orgoglioso di poter dare una mano, per quello che so e posso. Le foto in bianco e nero dei nostri bisnonni per noi sono storia.. quanto dureranno le nostre parole nel tempo che verrà?
Pensateci… Di tutte le nostre “12 ore”, di tutto il nostro spreco..che rimarrà dopo di noi? E a chi? Sarà come rispolverare un libro di storia? Riscoprire una e-città M@y@ nella selva di server? Studiare i graffiti di una caverna virtuale? Oppure un semplice fault di un disco non backappato cancellerà tutto di noi? Siamo una bottiglia virtuale che viaggia in un mare di bit con un messaggio web? Che diventeremo?
E che c’entra tutto questo con il consumo? Scusate ma quando inizio con questi discorsi vaneggio perché tutto ciò mi affascina. E a voi?
Per me è stato affascinante leggere le motivazioni, p&œlig;tiche/esistenziali che ti hanno condotto proprio qui.Tranquillamente, da noi.
Come è bello leggervi. Quel litigio ha scatenato il meglio di tutti.
Ho sbagliato a postare scusatemi.
Ceciiiii perchè non ci parli mai di te? Secondo me sei simpaticissima e timida.. troppo! 🙂
..Anny..grazie.. mi piace poter colpire qualcuno con le parole.:)
Ben ritrovato a te Antonio. Questione di punti di vista. Comunque stimolante il tuo post.
In effetti sono timida, poi sono molto più timida da quando sono ingrassata 10 chili. Mi sembra di essere invadente.. Forse ho parlato troppo.
Ceci.. se sei ingrassata qui non si vede!! Shhhhh non dirlo a nessuno!! Nemmeno i tasti del tuo pc se ne accorgeranno, credimi… Almeno i miei tasti non mi dicono nulla.. Liberati di paure inutili e sorridi con noi.. è un peccato non condividire con persone che si sentono vicine.
Un fattore ci aiuta ad essere spontaneamente più virtuosi nel consumo, infatti, vivendo da più di un anno da solo, mi sono accorto di che cosa significa ricevere ogni mese diverse bollette … luce, gas, acqua, telefono. Può aiutare tenere una contabilità domestica.
Ceci, le donne morbide sono molto belle, liberati da quella ossessiva idea della magrezza a tutti i costi. Ascolta Nonti
Ogni sentimento negativo, anche solo una sfumatura, è segno di immaturità. Ma maturare presuppone il percorso di una via, terapeutica, che non tutti sono in grado di intraprendere, da soli.
un piccolo consiglio per quando si va a fare la spesa. se andiamo a fare provviste a stomaco vuoto, tutto quello che vediamo vorremmo metterlo nel carrello perchè abbiamo appetito, se invece andiamo in orari in cui siamo sazi, compreremo solo il necessario.
provare per credere. saluti a tutti
La prossima volta ci provo: Prima di entrare mangio qualcosa. Vediamo se funziona. Grazie del consiglio.
Verissimo!! Si compra solo l’utile e non il superfluo!! 🙂